Dal 13 ottobre 2006 al 14 gennaio 2007
Fondazione Mazzotta - Mostra MARC CHAGALL e JOAN MIRO' Milano
Mostra MARC CHAGALL e JOAN MIRO' Milano
A cura di Dominique Païni
13 ottobre 2006 - 14 gennaio 2007
Catalogo Edizioni Gabriele Mazzotta
Per informazioni: tel. 02.878197, fax 02.8693046.
E-mail: informazioni@mazzotta.it
Biglietto d'ingresso: euro 8,00 intero,
euro 5,50/4,50 ridotto
Orario: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.
Chiusa: tutti i lunedì feriali.
Per informazioni tel. 02.878197, fax 02.8693046, informazioni@mazzotta.it
Sezione didattica: tel. 02-86912297; (prenotazioni gruppi/scuole, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 15)
La Fondazione Antonio Mazzotta in collaborazione con la Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura ha in programma per la stagione espositiva 2006-2007 due importanti mostre dedicate a tre grandi maestri dell’arte europea del secolo scorso: Marc Chagall, Joan Miró e Paul Klee.
La prima rassegna, pensata appositamente per gli spazi della Fondazione dal nuovo direttore della Fondation Maeght di Saint Paul de Vence Dominique Païni, presenta una raffinatissima e inedita per l’italia selezione di grafiche di Marc Chagall e Joan Miró, due artisti particolarmente legati a questa importante istituzione sita nei pressi di Nizza in Francia.
La Fondazione Maeght, inaugurata nel 1964 per volere e con il sostegno di Marguerite e Aimè Maeght, è la seconda sede espositiva per l'arte moderna e contemporanea francese. Essa raccoglie opere di artisti del Novecento tra cui, oltre agli artisti in mostra, Pierre Bonnard, Georges Braque, Fernand Léger, Alberto Giacometti e molti altri.
Il curatore ha selezionato per la mostra 59 litografie a colori di Marc Chagall (Vitebsk 1887 - Sant Paul de Vence 1985), un monotipo e una gouache realizzate negli anni ‘50 e ‘60, oltre a uno straordinario paravento del 1963 e l’acquarello Les Amoureux dello stesso anno, preparatorio al mosaico della Fondation.
Circa 90 tra acqueforti, acquatinte, litografie a colori di Miró (Montroig-Barcellona, 1893 - Palma di Maiorca, 1983), realizzate tra il 1938 e il 1968, fanno da contrappunto al mondo fiabesco di Chagall. Tra esse alcuni cicli significativi come “Série noire er rouge” e la “Série de Barcelone”, ma anche litografie di grandi dimensioni come La Conversation del 1969 e La demoiselle aux papillons (1971), acqueforti e acquetinte colorate come la Galathée IV (1976) e L’aigrette rouge (1976).
Il rapporto assolutamente unico tra Miró e l’istituzione francese è già noto al pubblico della Fondazione Mazzotta, dove si è tenuta nel 2003 la mostra “ JOAN MIRÓ. Metamorfosi delle forme” dedicata però alla produzione scultorea e al suo stretto collegamento con il disegno.
L’insieme architettonico della Fondazione Maeght è stato concepito per presentare l’arte moderna e contemporanea in tutte le sue forme e espressioni. Pittori e scultori hanno collaborato con l’architetto catalano Josep-Lluis Sert, creando opere, spesso gigantesche, integrate alla costruzione come alla natura circostante.
Per la Fondazione francese Miró ha realizzato l’ambientazione ideale alle proprie opere e ne ha progettate di nuove adattandole agli spazi, come l’arco d’ingresso della Fondazione o lo straordinario “labirinto” di ceramiche monumentali e bronzi. Chagall, che nel 1949 si trasferisce a Vence, iniziando a dedicarsi a nuovi mezzi espressivi (ceramica, scultura, mosaico, vetrata e grafica, soprattutto litografie), per la Fondazion ha realizzato dei bellissimi mosaici esterni.
Con questa mostra Dominique Païni ha voluto accostare per la prima volta questi due artisti particolarmente legati alla Fondation, che hanno sperimentato l’arte incisoria in tutte le sue complessità e varianti. Nelle loro opere segno e colore si fondono dando nuovo impeto alla loro produzione artistica.
Nelle opere del catalano Miró si nota l’estremo grado di libertà con cui utilizza il suo repertorio grafico di linee, segni e macchie, da dove emergono lo spirito ludico e tutte le suggestioni e le invenzioni derivate dal surrealismo.
La produzione incisoria di Chagall è conosciuta dal grande pubblico, basti ricordare le Anime morte, le Favole di La Fontaine, la Bibbia. Negli anni del dopoguerra l’artista incomincia però ad utilizzare il colore, che lo aiuta a trasmettere i suoi pensieri. La Torre Eiffel, La Bastiglia, Le Panthéon, ma anche i mostri di Notre-Dame, gli acrobati e i clown, il gallo, il centauro, la luna ecc. sono i temi delle sue grafiche, esposte in mostra, in cui si nota lo stesso clima onirico e spirituale dei dipinti.
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giovedì 7 dicembre 2006
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